di Maria Pina Iannuzzi
Interessante e intensa l’ultima pubblicazione di Falco Editore, un’inchiesta che rispolvera la storia dimenticata del ricovero Umberto I. Inaugurato il 14 marzo del 1880 nel pieno centro della città di Cosenza, sulla sommità di colle Pancrazio, l’Umberto I è diventato sin da subito luogo di segregazione, di separazione. Utilizzato a mo’ di discarica sociale, serviva di fatto a nascondere quella parte di umanità difficile da accettare: povera gente con patologie fisiche e mentali (cretinismo, mostruosità, inabilità al lavoro) a cui si aggiungevano le numerose disfunzioni amministrative e il totale disinteresse delle istituzioni.
Una storia caduta nell’oblio, volutamente aggiungerei, e oggi riportata alla luce con prepotenza e grande sensibilità artistica. Due le anime diverse eppur contigue che compongono il libro, fatti storici raccontati con la consueta maestria letteraria e il lirismo poetico dello scrittore Matteo Dalena e un’incursione nella mappatura artistica del ricovero, nelle preziosità architettoniche anch’esse cancellate dalla ricchezza storico-culturale della città attraverso le parole di Alessandra Carelli.
La specificità del tema trattato e lo spirito d’inchiesta riescono, con precisione storica, dovizia di particolari e i pochi documenti rimasti, a dare una visione complessiva degli accadimenti e al tempo stesso a mantenere vivo l’interesse del lettore, passo dopo passo. Un libro che riconsegna alla città di Cosenza un luogo, un patrimonio, tante storie ma ancor più un libro che ci obbliga ad un atto di memoria.
La prima presentazione si è tenuta a Cosenza presso la sede di Falco Editore giorno 2 luglio; il libro inizia ora il suo tour estivo con l’appuntamento del 25 luglio alle ore 21.00 a Verbicaro durante il Festival “I colori della letteratura”.