Una volta qualcuno ha detto: “Gli oggetti si rompono, si perdono, si lasciano te li rubano, li dimentichi in fondo a una cantina. Regalate ai bambini un ricordo. Un ricordo è per sempre”. Perciò ho scritto questo libro…
Così l’autrice spiega perché ha voluto mettere insieme ricordi e ricette della sua famiglia, consigli pratici e richiami storici, in una specie di conversazione con la piccola nipote Nicole. Molte ricette sono accompagnate da aneddoti e richiami ai luoghi nei quali sono nate. Il libro procede con stile a volte serio e quasi commosso, a volte ironico, proprio come accade nella vita,  quando si mettono insieme i ricordi per passare il testimone, per tramandare qualcosa di prezioso: saperi e sapori che vengono da lontano, dalla cultura popolare e dalle oscure fatiche di tante generazioni di donne, che hanno fatto grande anche la cucina di casa, quella di ogni giorno. Ricette dalle più semplici alle più complesse, tutte realizzate dall’autrice e tutte con quel tocco in più che fa la differenza, che cambieranno il tuo modo di trattare il cibo.

L’autrice

Daniela Brancati è giornalista e dirigente d’azienda nel settore della comunicazione e Commendatore della Repubblica Italiana. Inizia la sua carriera giornalistica con riviste specializzate sui mass media, poi Paese Sera e Repubblica, sempre occupandosi di politica dei mass media e di pubblicità. La sua biografia figura nell’Enciclopedia Garzanti della Televisione e nel Who’s who in Italy, in una grande quantità di tesi di laurea, soprattutto perché è stata la prima donna in Italia a dirigere, negli anni ’90, un telegiornale nazionale, il Tg3 nazionale della Rai. È autrice di numerose pubblicazioni tra cui La pubblicità è femmina ma il pubblicitario è maschio (Sperling e Kupfer, 2002), Occhi di maschio. Le donne e la televisione in Italia. Una storia dal 1954 a oggi (Donzelli, 2011), Il coyote liberò le stelle (Laurana, 2013). Attualmente svolge prevalentemente attività di consulenza e didattica, oltre a occuparsi di comunicazione e di leadership femminile.