Chirurgo da trent’anni, Antonio Bruscoli vive a Freetown e lavora per Emergency. A due anni e mezzo dal debutto con Kadamou (Falco Editore, 2014), romanzo autobiografico intimo e complesso che ha riscosso un buon successo di critica e vendite, lo scrittore torna con un nuovo lavoro. Ancora un titolo esotico e ricercato, Na debul, che introduce azione e mistero, temi che caratterizzano un romanzo ricco di ritmo e sentimento. L’avventura di un chirurgo italiano espatriato in Sierra Leone, che non si accontenta di rendere il mondo migliore in una terra povera ed accecata dal sole, ma parte alla ricerca di una bambina misteriosamente scomparsa dal suo ospedale. Il giallo di un rapimento che mette a nudo la parte più dura e crudele di un’Africa bella e maledetta. Il thriller di un’azione che lascia senza respiro i protagonisti e il lettore. Il noir della crudezza di un mondo sommerso, di vinti senza speranza. La psycho-story del protagonista che trova il suo rito di passaggio che lo riporterà sui sentieri della sua vita. La delicata love story che aprirà nuovi orizzonti di vita e speranza. Tutto immerso in un’Africa descritta nei particolari più segreti, affascinante e al contempo spietata. Ogni stereotipo viene abbattuto mediante la conoscenza profonda dell’ambiente e della cultura di popolazioni di cui l’autore tende a mettere in risalto la bellezza fisica, la misteriosa magica profondità. La religiosità, il modo di porsi di fronte agli eventi, finanche la lingua, coinvolgono il lettore per mezzo del protagonista, portando a un cambiamento attraverso l’azione. Una sorpresa annunciata dal primo libro che aveva appassionato per la sua coraggiosa scelta di un racconto in prima persona. La scoperta di un talento a tutto campo che aspettiamo per nuove e più impegnative prove.